venerdì 7 dicembre 2007

Tra gufi e barbagianni vari

Se uno si accorge di essere stato fatto becco, gli vengono in mente due considerazioni: la mi citta è una bella troia e subito dopo pensa se per caso sia invece lui che si è meritato le corna per carattere o omissioni.
Ecco, per la Robur è uguale: E' una serie di spiacevoli individui ingrati che ci è capitata per caso o siamo noi che abbiamo fatto qualcosa per meritarcelo?
Certo che, guardando anche solo al recente passato, la serie degli irriconoscenti che, invece di fa Cristo a fastelle per essere transitati dalla nostra città, sputano nel piatto dove hanno mangiato, è inusualmente ampia.
Simoni, quel genio del calcio che preferiva Graffiedi a Flo, che avrebbe voluto Milanese invece di Tudor e che mandò via senza fargli fare una partita di campionato quel Rasiak che ora il Liverpool cerca di prendere a suon di milioni, quando finalmente c liberò della sua nociva presenza, non aveva ancora passato la stazione di Poggibonsi, che ha cominciato a sputare sul Siena, e a distanza di anni, se qualche incauto conduttore televisivo ancora lo invita con coperta e scaldino al seguito, continua a sparare sulla Robur.
Si è persino inventato fantomatiche aggressioni da parte di tifosi pur di sparlare dei senesi.
Poi è stata la volta di "UNODINOI" Argilli , vero idolo dei tifosi senesi che gli hanno dedicato cori, incitamenti e persino un club.
Ma sopratutto la Robur gli ha concesso quello che la sua caratura tecnica non gli avrebbe mai permesso in altro ambiente: giocare in serie A.
Come tutti sapete non è riuscito a trovare un accordo con la società per il rinnovo del contratto (Richieste eccessive? Pretese di biennale? Proposta poco allettante da parte della società? Chi lo sa...) e così se ne è andato in quel di Livorno.
Passato l'angolo, l'aria marina l'ha ritrovato e ha cominciato a dirne tante e talmente gravi sul Siena da far aprire un procedimento da parte della Procura Federale, con il rischio di causare gravi danni alla società e ai tifosi.
Ha anche ripetuto le accuse in sede di indagine, ma fortunatamente, per una volta, gli organi federali sono stati più corretti di lui e tutto è finito nel nulla, indirettamente confermando il contenuto calunnioso delle accuse.
Le Grottaglie, per un par di berci ricevuti dopo quel Siena-Juventus che fece definire il Siena ai soliti simpaticoni giornalisti "Juve B", ebbe da recriminare sul comportamento dei tifosi.
E ancora Cozza, ovvero il Vagabondo senza Lilli, che non contento di averci preso in giro due anni ha detto che non rendeva per l'ambiente ostile che lo circondava.
Ora ci s'è messo anche Mandorlini che, rilasciando un'intervista, guarda caso, a Fiorentina.it ( inutile che ti arruffiani, lì hanno un allenatore vero e parecchio bravo) dice che lui era tanto bravo e intelligente e che c'era soltanto prevenzione nei suoi confronti.
Non manca di fare una bella gufata dicendo che l'altra squadra che l'ha in passato esonerato, era retrocessa.
Nel rivolgere a Mandorlini un beneagurante "Meglio ceo che indovino" sarebbe il caso di far presente che, quando fu esonerato dall'Atalanta, questa andò in B perchè lui la aveva lasciata senza aver vinto una partita, e che chi gli subentrò, con la stessa rosa, fece 30 punti che non furono sufficienti solo perchè erano troppi i punti persi con la sua geniale presenza in panchina.
Insomma, possibile che a Siena siano così rare le persone normali che, visto che qui si sta bene, la città è meravigliosa, i tifosi correttissimi, se ne vanno con due parole di ringraziamento e di affetto?
Basti pensare che, a parte Tore Andre Flo, grande come giocatore e come uomo, un pò di riconoscenza l'ha dimostrata uno come Taddei, che pure ha avuto nei nostri confronti un comportamento che solo il passare del tempo aiuta a definire eufemisticamente "scorretto".

Ala Destra

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Per me Argilli ha sempre detto la verità.

Filippo Marroni ha detto...

Cozza in tribuna nella 'sua' Reggio, Mandorlini a spasso, Simoni a spasso, Argilli disperso... forse non abbiamo perso molto.

Anonimo ha detto...

Tutto vero per uno che, come ala destra, è un tifoso. Parecchio meno per chi, pur tifando Robur, vede le cose dall'esterno. Negli anni di De Luca siamo rimasti in serie A grazie alla compassione del Monte dei Paschi che ha sempre ripianato i debiti (media di 15 milioni di euro. Il problema del Siena è che i tifosi si sentono dirigenti. Succedeva anche alla Mens Sana, infatti sistematicamente faceva schifo. Poi tutto è cambiato da quando i tifosi sono stati relegati al loro vero ruolo, cioè fare i tifosi. Se questo accadesse anche nel Siena tutto sarebbe meno stressante e gestito molto meglio. E da quello che sappiamo, da esterni (cioè che non abitiamo nè Siena nè in Toscana, ma che siamo dentro Siena), in breve tempo ci arriveremo. Così il Siena diventerà una società di serie A.
Pentolina docet (lo dicevo anche 16 anni fa sul versante basket...)

Anonimo ha detto...

Caro Pentolina,

Così ci vuoi far credere che il problema siano – ancora una volta – i tifosi!!
Il tuo messaggio, oltre che offensivo nei confronti di chi vuole bene al Siena e di coloro – i soli – che tirano fuori di tasca i quattrini, è anche lo spaccato chiaro di come siamo fatti a Siena: proni al potere senza vedere al di là del proprio naso.
Della mensana vai a parlarne in altra sede: qui non ne sentiamo il bisogno, se non l’hai capito qui si parla di calcio e del Siena (sai la Robur?? Quella BIANCONERA!!)

Poi dì a quelli che “sanno” del Siena ma che stanno fuori, di rimanerci e, magari, vai anche te con loro insieme a chi ti paga per fare questi discorsi e vergognatevi!

Franz

Anonimo ha detto...

Io ho letto diverse interviste a Legrottalgie (in casa ho un tifoso juventino di lunga data, a ognuno la sua croce..) e in tutte ha sempre parlato molto bene del suo soggiorno a Siena. Voglio dire che la reazione, forse anche sbagliata, a caldo dopo un confronto "agitato" con i tifosi non deve essere confuso con il contuo gettare "..." su una squadra , una società e una città come fa di continui Simoni.