I risultati del sondaggio sullo stadio

Si è concluso il sondaggio sul nuovo stadio che avevamo lanciato circa un mese fa.
In tutto hanno votato 97 lettori, di seguito riportiamo le tre opzioni disponibili con i voti riportati, in valore assoluto e percentuale:

1) Costruire lo stadio a Isola d'Arbia seguendo il progetto attuale 6 (6,2%)
2) Costruire lo stadio a Isola d'Arbia ma cambiando il progetto 13 (13,8%)
3) Adeguare il Rastrello aumentandone il numero di posti e coprendolo 78 (80%)

Il risultato si commenta da solo, circa l'80% dei votanti vorrebbe che venisse, ove possibile ovviamente, ammodernato il Rastrello, aumentandone la capienza e studiando la possibilità di una copertura. Non siamo architetti ma visto che ormai si riesce a fare tutto con l'edilizia, pensiamo che perlomeno un tentativo andrebbe fatto.
Circa il 14% dei votanti vorrebbe invece spostarsi all'Isola d'Arbia ma non nello stadio che l'amministrazione comunale vorrebbe costruire. I motivi di una tale posizione sono facilmente desumibili e li abbiamo più volte analizzati sul nostro blog in vari articoli.
Fanalino di coda l'opzione n.1, cioè quella che vede la costruzione dello stadio all'Isola secondo il progetto a tutti ormai noto. In pratica, solo il 6,2 % avalla la decisione dell'amministrazione comunale, il 94% dei votanti ne boccia le intenzioni.
Qui si apre un interrogativo cui non sappiamo dare una risposta: perchè chi fa politica compie molto spesso scelte che vanno contro il volere della popolazione? Perché il parere dei cittadini viene costantemente ignorato? Troppo facile trincerarsi dietro il mandato elettorale (della serie "ci hanno votato e ora si ciucciano le nostre scelte"), quando si spendono soldi pubblici per opere pubbliche, è DOVEROSO cambiare strada quando una città intera ti fa capire che stai imboccando quella sbagliata.
Siamo convinti che tra le doti che dovrebbe avere un buon politico ci sia l'umiltà, perchè solo mettendosi in discussione e ascoltando il parere degli altri potrà amministrare saggiamente.
Purtroppo a chi governa Siena non c'è verso di farglielo capire.