
L'altro giorno con mia figlia, stavo attraversando il parcheggio della piscina dell'Acqua calda per andare a riprendere la macchina. A poca distanza da noi camminava un'allegra famigliola, una mamma con due fratellini (avranno avuto all'incirca 4 e 6 anni) che canticchiavano con voce fanciullesca tenendosi per mano, una canzoncina.
Distrattamente ho teso l'orecchio per capire quale canzoncina fosse, dato che mi pareva familiare.
In effetti mi pareva di averla già sentita, cerco così di carpire qualche parola del testo e.... si, la riconosco subito! "Il sogno di un senese è alzarsi a mezzogiorno, guardare verso il mare.....".
La mamma si accorge che sto ascoltando, così mi fa un sorriso un po' imbarazzato. Io, fiero di questi due gnometti che non conoscevo, rispondo con un sorrisone, faccio il gesto del pugno a mo' di incitamento e le dico: "GRANDI!!!".
A quel punto il suo imbarazzo iniziale si trasforma in un sorriso compiaciuto.
Inutile dire che appena montato in macchina l'ho insegnata a mia figlia.
Ora, questa che potrebbe sembrare solo una simpatica situazione, cela in realtà molti più significati.
Mostra una famiglia che, oltre ai normali valori del vivere quotidiano, insegna quelli legati all'attaccamento alla propria città in tutte le sue espressioni, inclusa la squadra di calcio.
Certo, ora è più semplice: far appassionare un bambino alla Robur quando era in C1 voleva dire renderlo in qualche modo "diverso", poiché a scuola gli altri parlavano di serie A e noi si giocava col Derthona, dando il "LA" a sonore prese per i fondelli.
Ma ora non è più così, i bambini nati negli ultimi anni crescono con il Siena ai massimi livelli del calcio, non hanno bisogno di cercare altrove per appassionarsi ad una protagonista.
Quindi la palla passa ai genitori, che però si dividono in due tronconi netti:
1) Quelli che, pur avendo coltivato una fede calcistica per uno dei soliti squadroni, avvicina il proprio figlio alla passione per la Robur, in quanto squadra della propria città.
2) Quelli che mostrano indifferenza per i successi del Siena e continuano imperterriti a tifare per altro, trasmettendo questa "anomalia" ai propri figli. E magari danno anche la mano di coppale portando il figlio nel settore ospiti quando si gioca Siena-Inter, salvo poi uscire dallo stadio e andare in contrada a fare i super senesi...
La mia speranza e che i genitori del "tipo 1" siano sempre di più, tanto che alla fine in qualsiasi scuola, i "diversi" siano coloro che non tifano Robur.
E guardate, non si tratta solo di fede calcistica: se la Siena di una volta, quella che tutti almeno a parole vorremmo, quella che conserva, tramanda e afferma certi valori, ha qualche chance di
sopravvivere, è grazie ai bimbi come quelli che ho incontrato, che saranno la Siena di domani.
I bimbi con la maglia del Siena indosso, che vedo sempre più numerosi in giro per le strade e allo stadio, mi fanno ben sperare....
Vomerone
4 commenti:
Proprio belle queste considerazioni!
Aggiungo un'esperienza personale: il mi' CITTINO di 11 anni ha detto, con fermezza, che quest'anno la maglia del Siena la vuole senza alcun nome di giocatore. E' rimasto male per l'annata trascorsa, ma ha avuto la giusta reazione: nessun nome, solo la maglia bianco-nera. Penso proprio che abbia capito tutto! Senza imporre niente, tramandiamo le nostre passioni. (Una tifosa anonima ma appassionata.)
Grandi i cittini, grande la mamma, grande articolo e grandi tutti coloro che lo condividono.
Per i babbi o le mamme che invece fanno parte del gruppo due ricorro al paragone con la contrada.
I veri senesi battezzano i figli nella contrada dove ABITANO, per quei pochi che ancora abitano dentro le mura.
E così a maggior ragione dovrebbero fare con il calcio perchè tifare Robur è appartenenza alla propria città senza bisogno di fare come gente di posti che non sono nè carne nè pesce come ce ne sono molti intorno a Siena che fanno i grandi tifando per i bucaioli o per qualche altra squadra.
Portarli poi nel settore ospiti e magari sentir offendere la nostra e la loro Siena da quattro sciaborditi qualsiasi.....................che gente di me...!
Eh si ... bella storia.
Oh io alla mi' figliola che ha nemmeno 3 anni la prima canzone che le ho insegnato è La Verbena ... ed in più lei se vede qualche partita in cui gioca una suqadra con la amgli viola dice che quelli so' brutti ... ora cercherò di dare seguito alla cosa anche se con una femmina è difficile.
Quando ero piccino,il Siena giocava in C sempre.
Ogni partita,al mio babbo dicevo: domani c'è quelli di .... si fa i tafferugli,gli si fa un agguato e altre sbruffonate simili,che poi non venivano attuate.
Lui rispondeva:più cresci e più sei cretino,poi però quando non gli dicevo niente,era lui a chiedermelo.
Allora forse oltre alla Robur,pensavo ,si è appassionato anche alle "nostre" vicende di tifo.
Un giorno,infatti,si giocava contro una squadra molto vicina a noi,alla fine del primo tempo,ci fu un pò di confusione a ridosso della scarpata ospite.
Mi sento bussare in una spalla era il mi babbo e mi fa: che cazzo fai,e io intimorito risposi:guardavo che succedeva,lui:allora levati che se si passa di là,si volano in campo questi pidocchiosi.
La sera a casa,gli dissi,anche te babbo però,manca poco t'arrestano,se ci vedano i babbi dei miei amici che figura si fa?
Lui rispose:non ci vedano perchè i babbi dei tuoi amici e anche i su' figlioli so tutti a fare il tifo per quelli che vincono sempre,mica sono strulli come noi che ci s'incazza per la Robur...
A distanza di anni ci penso ancora e ringrazio lui ,che mi ha fatto essere sempre e solo del Siena,quell'altri oltre al mi babbo che letica, non sanno che si sono persi!!
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