sabato 31 marzo 2007

L'arbitro ha fischiato la fine: Paolo De Luca esce imbattuto

Era la vigilia del nostro secondo campionato in serie A, per la precisione settembre 2004.
Con un gruppo di amici tifosi del Siena, abbiamo organizzato una cena con Paolo De Luca a cui lui vene senza storie, senza conoscerci, solo per il fatto che si tifava Siena e non chiedevamo posti nel cda.
Era ancora il tempo in cui si poteva essere grati a De Luca, senza rischiare d’essere considerati suoi stipendiati.
Questo sotto, è uno dei pensieri che gli abbiamo scritto, raccolto e regalato in quella serata, anche se sembra scritto stamani.
Scrivere cazzate o dire cazzate è facilissimo…basta impegnarsi per apparire intelligenti e simpatici.
È umano.
Immagino quante ne avrà già sentite o lette…
Ma anche quante ne avrà scritte o dette…
C’è poi chi si prende sul serio e ci crede….
E chi è un essere umano più serio e vero e ci ride…

Non ci sono eventi da commentare o situazioni da valutare.
E’ già stato commentato e valutato tutto.
C’è una realtà da affrontare.
Una realtà che nel bene e nel male ancora non è fatta per tutti.
C’è chi non l’ha meritata, chi non la sa affrontare, chi non sa cosa farsene…..
C’è chi la sciupa…
C’è poi chi se la gode ed è colui che ci ha indovinato, perché qualunque cosa accadrà non avrà rimpianti.
Avrà goduto di un pezzo di storia.

Lei qui ha scavato un solco, che nessuno aveva mai tracciato.
Non tanto per la cosa in sé, quanto per aver costretto molte persone in percorsi mentali mai affrontati e aver costretto molti altri a far vedere cosa avevano sotto la maschera della persona SERIA.
Per com’è questa città e per come siamo noi non è stato e non sarà una passeggiata essere tifosi del Siena.
E del resto non è stato e non sarà una passeggiata nemmeno fare il Presidente del Siena…

La ringrazio per avermi fatto vivere una libidine così!

GBN

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' una situazione comune a molti romanzi o film: una sonnacchiosa cittadina viene sconvolta dall'arrivo di uno straniero che sconvolge una vita fatta di consuetudini, di omologazione, di centri di potere, e quando lo straniero riparte, niente è più come prima.
Così è successo con De Luca; il su passaggio a Siena ha cambiato molte cose e molte coscienze, e molto ci ha insegnato:
Ci ha insegnato che con la volontà, la fantasia e un briciolo di pazzia si possono avverare sogni mai sperati, che si può uscire dagli schemi ormai istituzionalizzati dei centri di potere, anche molto forti e con un grosso potere di "convincimento".
Che ai cittadini senesi la felicità non viene solo dispensata ( con molta parsimonia) dalla benevola concessione dei soliti noti.
E ci ha mostrato come sotto la splendente moquette di questa città abbia trovato posto una montagna di spazzatura.
Certo, ci mancherà la sua presenza fisica, una vittoria sofferta non avrà lo stesso sapore senza De Luca a saltare sotto la curva, ma qualcosa è cambiato nell'anima di tanti e tanti occhi si sono aperti.
I tifosi, la gente comune si è commossa per la perdita di un amico ma anche gli abitanti di illustri palazzi non hanno tirato il sospiro di sollievo alla notizia della definitiva uscita di scena di una presenza scomoda.
Personaggioni che non hanno saputo o voluto realizzare sogni nemmeno lontanamente vicini nonostante avessero tutto a loro favore: senesoni con ogni tipo di copertura politica ed economica e che invidia lo hanno odiato. Rappresentanti di istituzioni che hanno dato premi prestigiosi a personaggi ambigui e squallidi e nemmeno una medaglietta di latta a De Luca.
Esponenti di potentati economici che hanno tramato, brigato, condizionato e speso (tanto non erano soldi loro) per levarselo di torno.
Non possono pensare di essere finalmente tranquilli a riprendere il loro tran tran: avranno sempre davanti quello che un omino venuto dal sud è riuscito a fare.
E avranno migliaia di occhi pronti a fare confronti e giudicarli.
Ala Destra