mercoledì 18 aprile 2007

I nodi vengono al pettine

La notizia del giorno per quanto riguarda il calcio italiano è la mancata assegnazione dei campionati europei 2012, in favore dell'esordiente binomio Polonia/Ucraina .
Sia dal mondo politico che da quello sportivo sono partite una serie di reazioni che si possono definire quantomeno "variopinte": la Melandri in lacrime, Carraro (o che carica gli hanno dato?) che minaccia le dimissioni (sarebbe ora), Abete sconvolto, Pancalli incredulo.
Ora sono tutti a leccarsi le ferite, definendo questa clamorosa sconfitta inattesa e ingiustificata.
Se questi signori fossero stati solo un pochino più lungimiranti nel valutare le varie situazioni e competenti nell'affrontare gli incarichi che gli erano stati assegnati, forse non sarebbero così sorpresi.
La spiegazione è semplice: il calcio italiano ha perso ogni credibilità.
Non è una novità; molte volte realtà piccole simili alla nostra hanno lamentato situazioni ingiuste, incomprensibili, che allontanano sempre di più il nostro calcio dalla dimensione sportiva.
Una iniqua spartizione degli introiti, vessazione continua sia a livello normativo che di giustizia sportiva delle realtà medio-piccole, tifoserie corrette sistematicamente punite oltre misura a differenza di altre notoriamente violente le cui malefatte vengono puntualmente lasciate impunite, e si potrebbe continuare a lungo.
Per non parlare poi delle garanzie offerte dai nuovi decreti anti-violenza e dalle applicazioni che ne vengono fatte da parte delle forze dell’ordine.
I fatti accaduti a Roma in occasione della partita col Manchester (dove, ricordiamo, tre tifosi inglesi accoltellati non sono stati minimamente considerati e dove la polizia ha, per così dire, “un po’” esagerato) puzzano e non poco, ma era già da tempo che puzzavano. Basta leggere alcune testimonianze di tifosi della Robur che in occasione della scorsa partita del Siena nella capitale, sono stati invitati da alcuni poliziotti ad andare a Lourdes perché considerati troppo non belligeranti.
Pensavano di rifarsi una verginità anche a livello internazionale con il de-cretino, che rende impossibile anche una trasferta di 60 km perché nascondono i biglietti e se li vuoi prendere devi umiliarti come un affamato in cerca di pane. Lo stesso de-cretino che impone a certe tifoserie di lasciar fuori dagli stadi: bandiere, tamburi, tifosi perché hanno la maglietta con su scritto “ultras”, mentre altre tifoserie portano in curva anche gli scalei.
Inoltre, se proprio la vogliamo dire tutta, alcuni di quei giocatori da noi considerati "campioni" e protetti e osannati oltremisura, nelle competizioni internazionale ci fanno fare puntualmente delle magre figure.
Senza dilungarci troppo possiamo citare lo sputo di Totti agli ultimi europei, e De Rossi, che ai mondiali ha giocato 20 minuti nelle prime due partite rimediando un'ammonizione e un'espulsione con squalifica di 4 giornate.
Qui ogni giorno ci raccontano di quanto siamo diventati belli e bravi e che tutto ora è a posto perché si sono montati i tornelli, ma di là dalla frontiera riescono a vederci benissimo, nonostante le novelle che ci raccontano anche a mezzo stampa e hanno capito perfettamente che siamo meno affidabili di Ucraina e Polonia.
Cosa ci vuole ancora per far capire che è veramente tutto da rifare, partendo dalla classe dirigente e non partendo dagli interessi degli abbonamenti alla pay-tv?
Gli accorati appelli di coloro che certe ingiustizie le pagano sulla propria pelle sono stati lasciati cadere nel vuoto, sia dal "governo" del calcio che dai media nazionali; si è continuato a fare finta di niente, tanto chi doveva continuare a giocare e vincere poteva farlo.
Il risultato è questo: 8 votanti su 12 hanno giudicato l'Italia, fresca vincitrice dei Campionati del mondo, meno adatta del binomio Polonia/Ucraina ad ospitare una competizione calcistica europea.
Speriamo che questa batosta serva di lezione per avviare un processo di profonda trasformazione del nostro calcio, ma crediamo che sia una speranza vana, anche perché nessuno si sentirà bocciato nell'ambito delle proprie competenze professionali e nessuno avrà il buongusto di rassegnare le proprie dimissioni anzi, con l'aiuto dei soliti giornalisti compiacenti, scateneranno una campagna stampa volta a suscitare lo sdegno degli sportivi italiani per questa bocciatura spostando da loro stessi il mirino della contestazione.
Noi veri sportivi invece, considerando che a capo della lega abbiamo ancora Matarrese, possiamo tirare un sospiro di sollievo altrimenti avremmo avuto un altro stadio nuovo a Bari, il terzo.
La Redazione

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ha da venì Beppe Grillo..

la verità è che siamo un paese da quarto mondo.. una volta eravamo la culla della civiltà (ma sarà stato vero, visto che la storia la raccontano sempre e solo i vincitori) oggi abbiamo una civiltà nella culla..

finchè, invece di insegnare educazione civica si continueranno a produrre reality e i programmi stile "amici" che fa il marito di Costanzo, non potremo mai migliorare..

Gira i coglioni, perchè presi uno a uno s'avrebbe anche dei bei cervelli (in media).. ma come si diventa più di due agiamo da popolo bue..

l'unica soluzione praticabile al solito, è coltivare al meglio il proprio orticello, nella speranza che qualcuno noti la differenza delle cose fatte a modo e ciò inneschi un circolo virtuoso..

la speranza è l'ultima a morire, infatti è da quando sono nato che l'ho sempre vista in piazza del campo.. il mancini invece se ne è andato.. e questo magari è un segno per la partita di domenica prossima..

Anonimo ha detto...

Io non posso nascondere una certa soddisfazione per la mancata assegnazione degli europei.
Tanto non vivo in una città destinata ai miliardi per stadi e cerimonie varie, non ho una ditta di costruzioni per fare le relative gare di appalto, non organizzo eventi e non avevo intenzione di andare a vedere i miliardari nostrani con quella maglia con le gore di sudore sotto le ascelle nè di attendere trepidante di sapere se Totti aveva deciso o meno di rivestirla.
In più ho anche uno spiccato senso della giustizia.
L'Italia aveva una delegazione con a capo un individuo come Carraro, coinvolto i tutti gli scandali sportivi e non del dopoguerra, una federazione con a capo un Matarrese, un comitato organizzatore degli europei presieduto da un Pancalli che, dopo aver fatto pilotato la repressione anti tifosi da commissario, ha lasciato l'incarico ripetendoi che il calcio gli faceva schifo ( però per fare l'organizzatore e gestire miliardi che faceva, prendeva un maalox e si turava il naso?) e infine un ministro come la Melandri.
Ebbene, che questo bel gruppetto l'avesse vinta sarebbe stato moralmente ingiusto
Ala Destra

Anonimo ha detto...

fermi, mi scordavo il più e il meglio, la nazionale con le maglie sudate, oltre alla bella gente detta sopra, ha anche un C.T. che il 13 giugno sarà processato per usura.
Ala Destra