venerdì 14 dicembre 2007

BRUNO.......una vita da mediano!

Una vita da mediano
a recuperar palloni
nato senza i piedi buoni
lavorare sui polmoni
una vita da mediano
con dei compiti precisi
a coprire certe zone
a giocare generosi

sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
una vita da mediano
da chi segna sempre poco
che il pallone devi darlo
a chi finalizza il gioco
una vita da mediano
che natura non ti ha dato
nè lo spunto della punta
nè del 10 che peccato

sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai
finche ce n'hai
stai lì
una vita da mediano
da uno che si brucia presto
perché quando hai dato troppo
devi andare e fare posto...........

Il 16 Dicembre 1987 ad Arezzo moriva Bruno Beatrice stroncato da una grave forma leucemica della quale si era ammalato nel 1985 proprio perché aveva dato troppo.
Aveva dato tutto se stesso fidandosi di chi all'epoca già somministrava per bocca e per flebo sostanze misteriose a tutta la squadra e che nel 1975, per una semplice pubalgia, lo sottopose a 3 mesi di raggi Roentgen contrariamente a quanto prescritto dal Prof. Perugia.
Studi successivi hanno definito che in relazione ai “Raggi X” – e i Roentgen sono tra i più potenti – «gli effetti delle radiazioni dipendono dal dosaggio, dalla durata e dalla frequenza dell’esposizione e dal tipo dei tessuti esposti. Ma in ogni caso gli effetti sono somatici o genetici. Il danno somatico più frequente e importante è quello cui va incontro il midollo osseo con conseguenze gravi o addirittura fatali».
In breve questo è quanto è successo a questo campione degli anni 70 al quale, grazie alla strenua lotta della moglie Gabriella, la Procura della Repubblica di Firenze nella persona del pm Luigi Bocciolini sta cercando di rendere giustizia.
Ma questo articolo non deve diventare nè una cartella clinica nè un atto giudiziario e quindi come tifoso senese voglio ricordarlo come merita e con la maglia della Robur addosso che lui come pochi altri ha onorato tanto che al termine della vittoriosa stagione 1981/82 fu premiato con il Fedelissimo D'Oro.
Era il primo anno che Beatrice giocava nella Robur; era la Robur di Guido Mammi, del Presidente Nannini e del D.S. Efrem Dotti ed il forte mediano, dopo i fasti della serie A, era via via sceso di categoria giungendo a Siena in C2 a 33 anni proveniente dal Taranto disposto ancora a dare tutto se stesso.
Quel Siena di solito si schierava così:
Busi, Vichi, Tognarelli, Beatrice, Neri, Piscedda, Nuccio, Bianchi, Foglietti, Esposito, Coppola.
Quel Siena vinse il campionato e Beatrice collezionò 33 presenze su 34 gare costituendo insieme ad Esposito una coppia di centrocampisti fenomenale per la categoria; era come far correre un purosangue con dei maremmani e difatti proprio contro i maremmani del Grosseto la Robur conquistò la promozione il 9 maggio 1982.
Io ero un bordellino di 15 anni e mi ricordo di questo "omone" davvero grosso, con le gambe pelose ed i calzini abbassati alle caviglie che trasmetteva, soprattutto agli avversari, questa immagine da indomito gladiatore.
Mi viene spontaneo accostarlo a Luca Cavallo il quale sotto tanti aspetti negli anni trascorsi a Siena mi ha ricordato Beatrice non ultimo per quei calzini abbassati e senza parastinco come a dire... "picchia pure tanto non mi fermi"!
L'anno successivo (1982/83) Beatrice collezionò 28 presenze segnando anche l'unico goal in maglia bianconera in una stagione sofferta ma culminata con la salvezza.
Purtroppo le porcherie, votate a guarirlo velocemente per poi venderlo, a cui lo avevano sottoposto si manifestarono poco dopo il suo addio a Siena ed a soli 39 anni Bruno Beatrice scomparve, 20 anni fa precisi, lasciando comunque memoria di se come di un grande professionista e nei tifosi senesi quell'immagine di fierezza che era capace di sprigionare e che ci faceva sentire orgogliosi che un giocatore di questo spessore indossasse la maglia della nostra Robur.

Abbiamo ricevuto un aneddoto su Bruno Beatrice da un tifoso bianconero che lo conosceva bene e ci sembra la giusta conclusione per questo articolo:

Era a Taranto, lontano, troppo lontano dalla sua Toscana che, lui milanese doc, aveva eletto come propria residenza.
Non fu facile strapparlo agli ionici tant’è che, Efrem Dotti l’allora DS, riuscì a portarlo a Siena solo alla vigilia del campionato.
Ad attenderlo c’era un altro grande ex viola, quel Salvatore “Ciccio” Esposito che, come lui, vantava un passato prestigioso con la maglia della Fiorentina.
Bruno si calò subito nella realtà senese e in breve diventò l’anima e il cuore di quella squadra che con Guido Mammi in panchina conquistò trionfalmente la serie C1.
Non mollava mai, lavorava sul campo, cuciva lo spogliatoio e metteva a disposizione della squadra la sua esperienza ed il suo carisma.
Pur se il nome più importante di quell’undici era Esposito i tifosi si identificavano tutti in lui e questo lo portò a moltiplicare l’impegno in ogni occasione tanto che alla fine trionfò nella classifica del Fedelissimo d’Oro.
A Siena è rimasto due anni lasciando un’impronta indelebile.
Nel suo secondo anno in casacca bianconera le cose non andavano molto bene e la squadra riuscì a salvarsi con difficoltà.
C’erano molti malumori e il feeling con la squadra, nato nell’anno precedente, si incrinò.
Durante una delle partite cosiddette della vita, contro l’Empoli che veleggiava verso la serie B, Bruno mise a segno la sua prima rete in bianconero, in una partita che fini 2-2 con il Siena che pareggiò a pochi minuti dalla fine.
Silvano Bini, allora D.S. dell’Empoli la prese male e se ne usci con una frase infelice:
“Avete preso un punto a noi e forse ci farete perdere la B ma a voi questo pareggio non servirà per salvarvi.”
Stavo per rispondere a colui che chiamavo e chiamo tutt’ora “Maestro” ma non feci in tempo.
Bruno, che era stato sostituito da Foglietti ed era a bordo campo, affrontò Bini e senza tanti complimenti lo annichili con un eloquente: “ Te pensa all’Empoli, al Siena ci penso io e poi si vedrà come andrà a finire.”
Per la cronaca l’Empoli andò in B e il Siena si Salvò.
Questo era Bruno Beatrice.
Nicnat

Nessun commento: