giovedì 11 giugno 2009

Dal Vangelo secondo Marco 1

Ci risiamo. Dopo un periodo di ingiustificata latitanza torniamo a scrivere qualcosa sul nostro Blog. Ci sarebbe stato molto da scrivere in queste ultime settimane, ci siamo salvati, c'è stata una bellissima festa salvezza, l'impresa della Primavera (a proposito, complimenti ragazzi, vi rifarete l'anno prossimo), le prime mosse di mercato ma, chi ci segue ormai ha imparato a conoscerci, siamo così, se c'è un periodo di vuoto creativo noi non scriviamo tanto per scrivere.
Pero vogliamo rientrare col botto.
Al momento in casa Robur tiene banco la telenovela (stucchevole, consentiteci) Giampaolo va-resta.
Ci sarebbe da incazzarsi su questa vicenda però noi la vogliamo prendere a ridere e uno di noi, che ogni tento viene illuminato dal genio, ha ricostruito la carriera del "mago di Bellinzona" in chiave biblica.
In questo post potete leggere la prima puntata della saga.
Oh, (quasi ex-)Mister, non s'incavoli e non ci quereli, si fa per fare due risate eh...

SIMONE INCONTRA IL PROFETA
Dal vangelo secondo Marco (4-4-2)

Bambino curioso:“perché secondo, stavolta era primo??”
Narratore: “non ha il patentino!”
BC: “e primo chi è allora ??”
N: “Silva”
BC: “il Mago??...”

In quei giorni il profeta di Bellinzona, si trovava a passare per le terre del Piceno, là vicino Ascoli. Vi erano in uno spiazzo alcuni ragazzi che si stavano sollazzando tirando calci ad un vello di pecora cucito. Cristo, con passo deciso e sicuro si avvicinò ad uno di essi, il più vivace Simone che era finito nell’esuberanza del gioco intrappolato a fondo rete e gli parlò con serenità e dolcezza senza alcuna esitazione. Simone era inginocchiato, con la scarpa nella rete e non riusciva districarsi.
"Vieni" disse il Cristo a Simone; "Non esitare. Lascia la tua casa e seguimi. Io ti farò marcatore d’uomini. D'ora in poi tu ti chiamerai Cristiano Del Grosso così com'è il suono della parola "COLUI CHE SEGUE IL CRISTO", perché Del Grosso lavoro ci aspetta: e questo "Cristiano" lo porterò là dov’era Chiesa".


GIAMPAOLO ALLE NOZZE DEL CANNA
Dal vangelo secondo Marco (4-1-2-1-2)

Bambino curioso:“perché secondo, a Cagliari era primo allenatore??”
Narratore: “Secondo figliolo, Ballardini fece più punti di lui”

Tre giorni prima del suo arrivo ufficiale a Cagliari, ci fu uno sposalizio del noto capo ultrà rossoblu Canna di Gallura e c'era Cellino. Fu invitato alle nozze anche Giampaolo con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, il noto Cannonau, ed egli disse a Giampaolo: "Non hanno più vino". E Giampaolo rispose: "Che ho da fare con te, o presidente? Non è ancora giunta la mia ora". Cellino dice ai giocatori: "Fate quello che vi dirà". Vi erano là sei giare di pietra per la preparazione atletica, contenenti ciascuna due o tre barili. E Giampaolo disse loro: "Riempite d'acqua le giare"; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: "Ora attingete e poi mettetevele sul capo e quindi venite a me". Ed essi gliene portarono. Quindi mise una giara in campo a Matri e una in capo ad Acquafresca. Poi si rivolse a Cellino e gli disse. Non ti posso trasformare l’acqua in Cannonau, ma posso fare di Acquafresca un cannoniere. E così mise in panca Acquafresca e fece giocare Matri. Quando fu per congedarsi da loro, lo raggiunse un certo Ballardini e rivolto a Giampaolo gli disse "Tutti da principio il bomber buono e, quando i tifosi sono un po' brilli dell’allenatore, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il bomber buono". Così Giampaolo diede inizio ai suoi miracoli, alla cena del Canna di Gallura, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Tutti ricordano l’episodio come il miracolo della trasformazione dell’Acquafresca.

Bosley

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