mercoledì 23 giugno 2010

Una metamorfosi........MONDIALE!

I campionati di calcio sono tutti terminati e quindi sono state definite le squadre che giocheranno in serie A, in serie B e così via.
Per gli amanti del football ormai da oltre 10 giorni si sta disputando il mondiale in Sudafrica e quindi, se uno vuole, ci si può ingozzare di partite per giorni e giorni cercando magari di vestire i panni dello scopritore di talenti da segnalare agli amici nelle classiche discussioni di calciomercato estivo.
Personalmente ho seguito, e anche con un certo distacco, solo le partite dell'Italia e qualche spezzone di poche altre.
Insomma sono passato dallo stare imbalsamato sul divano, zittendo chiunque recasse disturbo alla mia visione, al guardare la partita in piedi, girando ogni tanto le spalle allo schermo ed addirittura facendo qualche altra cosa anche banale come togliere i piatti dalla lavastoviglie.
Domani sera non sono nemmeno sicuro se la guarderò o meno ma il mio è tutto meno che un motivo politico per il quale purtroppo certi figuri che tristemente rappresentano l'Italia sono balzati ai DISonori della cronaca.
Una volta, fino al gennaio 2006 quando il Governo in carica l'ha cancellato, esisteva anche il reato di VILIPENDIO ALLA BANDIERA ma ora non più.
Ma torniamo al calcio perchè tutto questo mio disinteresse, che non è un tifare contro, mi ha fatto pensare e riflettere e quindi mi sono messo a ripercorrere i miei ricordi Mondiali perchè non è sempre stato così, anzi.
All'inizio degli anni 90 ricordo di aver visto dal vivo addirittura due amichevoli della nazionale a Cesena ed a Bologna, una era contro il Brasile; insomma non ero un menefreghista azzurro.
Il primo ricordo è di quando avevo circa 10 anni per i mondiali argentini del 1978 con il mitico capellone Mario Kempes ed il goal lampo del francese Lacombe che segnò all'Italia dopo appena 32 secondi.
Ricordo delle spaghettate aglio, olio e peperoncino a notte fonda tra vicini di pianerottolo nel condominio dove abitavo ed un tifo sincero ed innocente di un bambino come tanti.
Nel 1982 ci fu l'apoteosi della vittoria e ricordo benissimo che dopo il 2 a 0 con l'urlo di Tardelli che ci travolse scesi in garage e misi fuori il motorino del mi babbo, il Gabbiano, che troiaio era; poi tornai a vedere la fine della partita ed il triplice Campioni del Mondo dell'immenso Nando Martellini.
A quel punto ripresi il motorino per il carosello in centro con gli amici.
In seguito altri mondiali per i quali, essendo diventato indipendente, spesso e volentieri ci trovavamo in casa di qualche amico a mangiare e tifare Italia perchè ancora si poteva gridare forza Italia senza per questo essere un militante di tutt'altro.
Insomma direi che fino ai mondiali organizzati da Giappone e Corea nel 2002 sono stato un onesto tifoso della rappresentativa della mia nazione.
Nel 2006 già ero meno partecipe ma vidi la finale nel giardino di un amico perchè lo spirito patriottico contro gli odiosi francesi era ancora forte; nel bel mezzo dei rigori ad un certo punto sparì l'immagine perchè un figlior di una gatta, il mio, aveva staccato l'antenna e alle vibranti proteste dei presenti reagì con un'espressione di chiarissima colpevolezza davvero buffa.
Poi siamo arrivati ai mondiali odierni e sinceramente non me ne importa quasi niente; se vince bene, se perde non mi dispero.
Com'è possibile?
Me lo sono chiesto anche io e la risposta che mi sono dato l'ho trovata nella mia Robur che nel frattempo era salita nel palcoscenico più prestigioso del calcio italiano.
Sarò troppo integralista ma non riesco a scindere le due cose ovvero la passione sfrenata per la mia squadra del cuore ed il tifo per la squadra del mio paese.
Come tanti o quasi tutti i tifosi del Siena il mio/nostro non è tifo ma amore viscerale, appartenenza, sentire la gioia o il pianto nel cuore a seconda degli eventi che la riguardano e quindi non riesco a gioire per le imprese di qualcuno che quando ha giocato contro la vecchia maglia bianconera le ha mancato di rispetto oppure ha offeso noi tifosi della medesima in maniera chiara ed inequivocabile.
I coglioni mostrati da Gattuso, gli svenimenti di De Rossi e tutte le vicende che in questi anni di serie A hanno riguardato questo esemplare professionista del pallone.
Ma anche le prese in giro di Di Natale dopo un goal sotto la nostra curva o i simpatici Gilardino e Montolivo.
Direi anche la mancata convocazione di un giocatore della Robur, e ce n'erano volendo, quando la Nazionale giocò al Rastrello che secondo me fu una vera mancanza di rispetto perchè nelle amichevoli è praticamente una consuetudine far disputare almeno uno scampolo di partita ad un giocatore della squadra della città ospitante.
Addirittura, per chi se lo ricorda ancora, l'astio per chi allena questa squadra che come recita Wikipedia: "L'anno successivo allenò il Siena in Serie C1 e fu esonerato a seguito di una sommossa popolare".
Insomma l'amore per la Robur è troppo profondo per passare sopra agli atteggiamenti di chi, con maglie diverse, le ha mancato di rispetto nel corso di questi anni.........solo perchè si mette una maglia diversa, anche se azzurra.
Una mer.. rimane sempre una mer.. anche se vestita d'azzurro, o no?
Insomma non credo che tiferò più Italia come una volta perchè l'innocenza di un bambino è stata sostituita dalla consapevolezza e dall'integralismo che oggi sono nell'adulto.
E poi sinceramente questa è anche una speranza perchè giocatori come De Rossi che vestiranno la maglia della Nazionale esisteranno sempre e se esisterà anche il mio risentimento verso di loro magari sarà perchè la Robur affronta ancora certi giocatori nel massimo campionato.........ERA QUESTO IL PROGETTO CARO PRESIDENTE MEZZAROMA.......VERO?

3 commenti:

Vomerone ha detto...

Condivido nella maniera più assoluta le tue sensazioni.
Non mi sento rappresentato da molti degli azzurri per i motivi che hai elencato, tantomeno dal loro CT, lampante esempio di leccaculismo dei potenti che, pur di portare di giocatori delle grandi, schiera una difesa ridicola e colabrodo che sta esponendo la nazionale a discrete figure di merda.
Aggiungo inoltre che se come nel 2006, la vittoria dell'Italia può costituire il pretesto per molti "forestieri" per intonare cori offensivi contro Siena nel bel mezzo di Piazza del Campo la voglia di tifare si riduce al lumicino.

diamine ha detto...

Bellissimo articolo. io pur essendo più giovane è dal 1994 che non tifo Italia a causa dei personaggi che gestiscono la nazionale ed ai giocatori che si mettono la maglai azzurra.
Comunque va detto che i veri calciofili hanno sempre dei momenti che fanno cadere la loro innocenza nei confronti delle varie squadre (nazionali o meno). A me quest'anno è crollato il mito del Barça dopo le sceneggiate fatte in semifinale di Coppa Campioni (frastuoni notturni, dichiarazioni da manicomio, etc.) ... non me lo sarei mai aspettato da quelli che si dihiarano "mas que un club".

L'unica fede incrollabile rimane per la nostra amata Robur e niente e nessuno me la porterà via.

Batino ha detto...

Mamma mia come mi ci rivedo....
e pensare che di solito quando parlo così dell'Italia io mi santo massacrare da tutti...
L'Italia è l'Italia....
sei razzista...
sei estremista...
Ma te lo vai????
IO SO SENESE.
TIFO ROBUR!


noi...

siamo ardenti e pur cortesi...
ma si pretende cortesia...
chiunque sia...
che a fronte sta....