mercoledì 11 maggio 2011

Un momento bellissimo………un punto di svoltA!


L’accostamento è sempre azzardato ma per descrivere i sentimenti di questa promozione provo a fare un paragone con la nostra Festa.

La prima volta è stato come vincere dopo un’astinenza di 20 anni; non sai nemmeno da che parte andare e cosa ti aspetta lo scoprirai poco a poco.
Se hai la fortuna di rivincere a breve distanza è diverso; non c’è quell’esplosione di emozioni come la prima voltA quando andavi incontro ad un mondo “sconosciuto” ignorando se ne saresti stato all’altezza e quindi con un misto di felicità ma anche di “preoccupazione”.
E’ un po’ come innamorarsi nuovamente e quindi sai perfettamente cosa c’è ad attenderti perché quelle cose ti sono mancate, per poco tempo ma ti sono mancate.
Con Paolo De Luca e Papadopulo fu un crescendo continuo a partire dal livello di minima nel gennaio 2002, passando ad un livello di gioia notevole alla fine di quel campionato per una salvezza inaspettata e conquistata sul filo di lana per poi, come in un elastico impazzito, trovarsi lanciati in serie A al termine del campionato successivo in un tripudio di sentimenti di ogni tipo.
Cioè in un anno e mezzo dalla serie C (ricordate…avevamo 17 punti) alla serie A; mica da tutti!
L’attesa estiva per il calciomercato con alcuni giocatori che arrivarono proprio alla fine dello stesso; l’impazienza per la prima trasferta e per la prima partita al Rastrello per capire come avrebbe risposto il pubblico, insomma una sorta di esame di maturitA’ che fu superato a pieni voti.
E non dimentichiamoci che all’epoca c’erano meno soldi da spendere per programmare questa massima serie perché lo sponsor non era ancora generoso come lo è da qualche anno.
Dopo averla gustata per 7 lunghi anni, un record per una neopromossa, l’abbiamo inopinatamente persa per poi riconquistarla.
Ora è il momento di compiere azioni atte a rimanerci il più a lungo possibile perché Siena, grazie al suo sponsor fuori dall’ordinario, ha la possibilità di sognare traguardi che per una qualsiasi cittadina di circa 55000 abitanti sarebbero appunto solo dei sogni impossibili.
Il primo tassello l’ha messo il Presidente Massimo Mezzaroma ancor prima di concludere il campionato allungando il contratto (fino al 2016) ed aumentando i poteri a Giorgio Perinetti che da uomo di calcio a 360° è in grado di ricoprire quel ruolo che purtroppo fu una necessità già nell’epoca De Luca.
Il secondo tassello deve essere Antonio Conte perché le squadre si programmano tra il D.S. ed il Mister con la supervisione economica della proprietà; insomma l’allenatore deve essere sul pezzo e non in ferie.
Il fatto di aver raggiunto la serie A con largo anticipo, ben prima anche della matematica certezza, ci pone in una situazione di vantaggio da non sprecare nell’attesa delle decisioni altrui quindi mi aspetto al più presto che il Mister Antonio Conte dichiari il suo intento.
L’ambizione per un allenatore del suo livello è legittima ma è legittima anche la necessità di avere la certezza dell’allenatore per la Robur con il quale programmare gli interventi sul calciomercato.
A questo punto con una sapiente gestione delle risorse la piccola Siena si potrà togliere grandi soddisfazioni e le dichiarazioni del Presidente Mezzaroma a proposito del contratto di Del Grosso vanno proprio in questa direzione: "E se non ero responsabile dei contratti faraonici che ho trovato, lo sono di quelli che vado adesso a sottoscrivere".
Tra quelli sottoscritti prima del ritorno in A c’è stato proprio quello del Capitano Simone Vergassola; una firma apposta nel segno della continuità perché le squadre si fanno sicuramente con gente all’altezza sul piano tecnico ma anche e soprattutto come spessore umano.
Nei gruppi vincenti delle volte si creano delle dinamiche nello spogliatoio con l’investitura di alcuni a senatori e di altri a gregari che quando vai a toccarle devi valutare prima l’aspetto psicologico di quello tecnico altrimenti fai più danni della grandine.
La massima categoria l’abbiamo persa anche perché furono tolti o comunque minati alcuni pilastri fondamentali di quella squadra quindi ora che in questa avventura vincente certi rapporti si sono sicuramente ricreati sarà importante valutarli come meritano ma sono sicuro che la conferma del Capitano è stato il primo segnale in questa direzione.
Insomma la nostra Robur si trova ad un punto di svolta, una sorta di spartiacque con il recente passato di cui le scorie sono state smaltite quasi completamente tranne qualche contratto un po’ troppo oneroso di quelli ereditati dalla proprietà attuale.
Un passato da tenere presente per non commettere gli stessi errori ripartendo con fiducia verso un futuro luminoso, ancora più luminoso.
L’ho già detto in un articolo sul Mister Antonio Conte e lo ribadisco ora; il grosso merito di chi ha lavorato quest’anno per la causa della Robur è stato quello di avere avuto pazienza con l’ambiente ovvero noi tifosi.
Dopo essere stati “abbandonati” è stato difficile ritrovare la fiducia nell’attuale proprietà e credo che ciò sia comprensibile e giustificabile perché c’è voluto del tempo prima di innamorarsi nuovamente.
Sappiamo tutti benissimo che quando ci si innamora non si capisce più niente e si abbandonano le difese mettendoci un po’ nelle mani dell’altro e quindi, memori delle recenti scottature, la diffidenza ha imperversato a lungo.
Di questo personalmente mi sento davvero ed in maniera sincera di ringraziare dal Presidente Mezzaroma fino all’ultimo collaboratore passando attraverso Perinetti, Conte ed i giocatori perché immagino che in più di un’occasione sia stato frustrante per loro non veder riconosciuti dei meriti oggettivi e che quindi in più di un’occasione si siano come si dice “morsi la lingua” dimostrando intelligenza, pazienza e lungimiranza che guarda caso terminano tutte per A.
Quella corsa sgangherata del Presidente Massimo Mezzaroma quando, quasi meravigliato, si è accorto che lo volevamo sotto la curva, è stata davvero significativa di quanto ci tenesse a quell’applauso perché li ha capito che tutta quella gente (anche quella degli altri settori dinanzi ai quali è corso successivamente) gli aveva aperto il cuore in cui Paolo De Luca rimarrà per sempre ma che ora c’era posto anche per lui.
Quell’inchino come a dire “grazie, sono onorato del vostro apprezzamento” è stato oltremodo significativo della sua personalità che forse è meno da guerriero e più da gentiluomo; più introversa ma comunque vogliosa di lasciarsi andare alla gioia per il risultato raggiunto come ha dimostrato con quella frenesia nel togliersi la giacca per indossare la maglietta grazie A tutti che gli hanno lanciato dalla curva.
Ecco, credo che in quel momento sia successo qualcosa di più del semplice indossare una maglietta; è stato sancito un patto di amicizia e rispetto, il preludio per qualcosa anche di più importante di fronte ad una curva palpitante come lo era nei primi anni di serie A.
Mezzaroma è andato avanti per la sua strada ed ha superato l’esame di riparazione a pieni voti; ora cerchiamo anche noi tifosi di superare incomprensioni passate per tornare quella bella Curva piena di colore (sciarpe, due aste, bandiere) e di calore come anche sabato abbiamo dimostrato di saper fare.
Ci aspetta un anno ben diverso da questo, dove sicuramente i momenti di difficoltà saranno maggiori quindi mettiamocela tutta per rendere il Rastrello il nostro fortino e per sostenere la squadra in trasferta.
E lei Presidente renda ancora più saldo questo rapporto di fiducia che è stato stretto con i tifosi innamorandosi della Robur senza limiti, perché insieme ci possiamo divertire.
Ha la bellezza di 107 anni ma un fascino senza confini…………..

AVANTI ROBUR!

2 commenti:

diamine ha detto...

Bell'articolo TDF.

Vorrei aggiungere 2 cose:

1) domenica scorsa ho incrociato Mister Conte per la strada, l'ho inseguito per stringergli la mano e dirgli grazie. Non mi piace il suo credo calcistico ma ho la consapevolezza che lui ha fatto un grandissimo lavoro. Credo che tri i molti tifosi che mugugnavano di tanto in tanto durante le partite quelli più intelligenti abbiano alla fine capito quello che TriConte ha fatto quest'anno.

2) bene la conferma di Vergassola soprattutto sotto l'aspetto umano, ma occhio a non lasciarlo solo nello spoglaitoio, è già stato fatto lo scorso anno e la situazione non ha retto. Quest'anno avrà dalla sua sicuramente altri giocatori che sul campo sono maturati (Rossettini su tutti secondo me) e che potranno aiutarlo a gestire al meglio al situazione.

V omerone ha detto...

Bellissimo articolo.
Credo che con questa promozione i Mezzaroma abbiano dimostrato che sono qui anche per fare calcio seriamente.
Credo che la nostra fiducia, dopo una partenza col piede sbagliato, se la siamp meritata.
Apprezzo inoltre la correttezza e le belle parole che spesso spendono per la nostra città, spesso più rispettosi di tanti senesoni che la scrafiano andando in curva ospiti al Rastrello.
Ora questo nuovo amore va cementato e ci divertiremo tutti parecchio