
Sì, perché a tre giornate dalla fine, in piena bagarre salvezza, entrano in campo fattori diversi dalle solite capillari valutazioni tecnico-tattiche.
Siamo a un punto dalla zona salvezza, senza scontri diretti, con due partite da giocare tra le mura amiche contro squadre di rango superiore ma non invincibili, e sopratutto con motivazioni decisamente diverse dalle nostre.
Il nostro destino dipende dai punti che riusciremo a fare in queste tre partite, quindi è esclusivamente nelle nostre mani.
Il vero avversario del Siena diventa proprio il... Siena.
Se analizziamo il comportamento avuto dalla squadra fino ad ora possiamo fare le valutazioni più disparate ma credo che sia opinione condivisibile che in questa situazione ci siamo messi in buona sostanza da soli.
Grossolani errori sotto porta, errate valutazioni tecniche del Mister, uno spogliatoio non così in sintonia come ci si aspetterebbe, approcci sbagliati a partite chiave, ci hanno privato di quei 4 o 5 punti che ora significherebbero salvezza sicura.
Da cosa deve guardarsi quindi il Siena se non da se stesso?
I pericoli maggiori si annidano proprio nelle lacune croniche di questo gruppo ed è a queste che la squadra deve dare una risposta positiva se vuole salvarsi, chiunque vada in campo.
La difesa dovrà evitare quelle piccole distrazioni che in serie A non sono concesse e che troppe volte hanno permesso agli avversari di prevalere anche immeritatamente; il centrocampo dovrà mantenere quella lucidità necessaria per contrastare il gioco avversario e allo stesso tempo favorire le incursioni dei nostri attaccanti che, dal canto loro, devono cercare la via del goal con maggior freddezza, cinismo e determinazione.
Non c'è più tempo per errori e recriminazioni, bisogna mettere in campo non solo tutto quello che è nelle nostre possibilità ma anche quel qualcosa in più che finora non c'è stato.
Il Siena formato salvezza deve assolutamente prevalere sul Siena formato retrocessione.
Noi tifosi faremo la nostra parte fino in fondo...
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