
Perché prima di fare valutazioni sui singoli limitate a questo match vengono in mente una serie di altre considerazioni sul valore assoluto della squadra, su come è stata costruita, sulla sua dirigenza, sull’allenatore ecc. ecc. (spero solo che nessuno dia la colpa ai tifosi !!)
Succede spesso che dopo una larga vittoria ci si esalti, come è successo per molti dopo il 3-0 con l’Empoli, salvo poi rimangiarsi tutto in caso di una subitanea dura sconfitta pochi giorni dopo. Il bicchiere che era mezzo pieno una domenica (“schiacciato l’Empoli”) sembra anche più di mezzo vuoto la domenica dopo (“s’è giocato con un Empoli a pezzi…”) . Forse bisognava ritornare alla realtà, senza esagerare in un senso né in un altro. E’ vero che l’Empoli era mezzo rotto, ma abbiamo mostrato lì dei giocatori forse di livello tecnico più alto che noi abbiamo e loro no (Locatelli). Ma lo stesso sappiamo tutti quanto sia inaffidabile sui 90 minuti e per una serie di partite di fila…Discorsi che si potrebbero ripetere per molti altri giocatori, senza paura di dire scemenze…
Su ieri, sopra a tutto, infatti quello che ha caratterizzato le prove di quasi tutti i giocatori è stato un insieme di fragilità psicologica, mancanza di volontà, di grinta, quelle armi che servono per superare quel gap evidente che comunque c’è, da un punto di vista tecnico, fra noi e i violacei. Si dirà che è mancata anche la guida tecnica, con pochissimo gioco “visibile, con poca “carica” infusa nei giocatori, con errori persistenti (tenere in campo un Rossettini imbarazzante, insistere con Jarolim a destra, sottoponendolo a figurette che hanno ricordato il Portanova terzino a Milano di alcuni anni fa…) e cambi discutibili. Ma si deve anche dire che i giocatori quelli sono. Giocare con uno Zalayeta (per dire uno che poteva anche venire a Siena) o con un Bucchi c’è la sua differenza.
E’ quindi duro il compito di stilare pagelle per una sconfitta che è stata soprattutto offensiva per i tifosi presenti a Firenze. Però viene da dire che Rossettini e Grimi sono sembrati inadatti alla serie A, che alcuni giovani hanno evidenziato ancora scarsa affidabilità (De Ceglie su tutti), che qualche “vecchio” se lasciato solo, ha mostrato dei limiti (Maccarone, Vergassola, Portanova) anche se ha venduto cara la pelle più di altri. Di Locatelli si è già detto, come dei giocatori fuori posizione. Ma ripeto, le nozze non si fanno con i fichi secchi.
Ed al momento parecchi dei nostri ci sembrano più pronti per gli scaffali della frutta secca che degni di indossare la gloriosa maglia bianconera.
Davout
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