giovedì 4 marzo 2010

Giù le mani... da Malesani!

In un articolo sul Corriere di Siena odierno il suo Direttore scrive quanto segue:

L'allenatore del Siena Alberto Malesani continua il silenzio stampa. Non siamo d'accordo, è un'offesa ai tifosi bianconeri e ai giornali, anzi al Corriere di Siena, visto che La Nazione scrive che "il silenzio è d'oro" perchè "il tecnico non parla, quindi non si arrabbia e riesce così a dare il meglio".
Che una frase del genere la dica un tifoso scaramantico passi, ma che lo affermi un giornale è sconcertante. Come si può giustificare il silenzio stampa di un allenatore che tra le regole che deve rispettare c'è anche quella di parlare con i giornalisti, senza i quali il circo del calcio non reggerebbe? Il silenzio stampa, per chi lo ha dimenticato, nacque ai mondiali di Spagna del 1982 quando un giornale face pesantissime allusioni di carattere sessuale su due azzurri e la risposta del gruppo fu il silenzio. Parlava per tutti il capitano Dino Zoff e, comunque, il commissario tecnico Enzo Bearzot continuò a parlare. A Siena, dove Malesani è stato accolto, con mugugni di qualche gruppo di tifosi, ma in genere con molta simpatia, ha deciso di adottare il silenzio stampa, peraltro incredibilmente giustificato dalla società bianconera non si sa per quale motivo.
Come ha ricordato l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani tra i doveri professionali degli allenatori e dei calciatori c'è quello di parlare con i mezzi di informazione perchè sulle parole e sulle chiacchere si regge il circo del calcio che consente a tutti di andare avanti e di mangiare il pane e il companatico.
Possiamo sforzarci di capire il silenzio stampa fatto una volta (partita Chievo-Siena) dopo una situazione di particolare nervosismo ma "il troppo stroppia", si dice a Siena, e Malesani ha "stroppiato".

Bhe; diciamo che di argomenti di cui parlare ce ne sono e molti sono i raffronti che alcune frasi impongono di fare guardando anche a fatti del recente passato.
Quindi cominciamo e che nessuno ci porti rancore per questo perché quando ci si erge a fare le paternali ci sta che poi arrivi qualcuno a dirti "ma quando te dicesti..........?".
è un'offesa ai tifosi bianconeri: ci sentiamo tirati in ballo come tifosi bianconeri o perlomeno come una piccola rappresentanza degli stessi e quindi se permette lo diciamo noi cosa ci offende senza farlo fare ai giornali.
Ci offende molto di più un giornale, il suo, che alcuni anni fa in un momento simile ebbe a scrivere più o meno l'invito ai tifosi, presumiamo siano gli stessi, a riporre bandiere, striscioni e tamburi.
Poi siccome il Siena si salvò ed i tifosi con l'unico sistema che hanno o meglio avevano, lo striscione, decisero di risponderLe addirittura furono denunciati.
Come tifosi, anche se non coinvolti direttamente, una cosa del genere ci offende molto di più e sicuramente preferiamo meno chiacchere e più punti........fosse anche solo per scaramanzia.

peraltro incredibilmente giustificato dalla società bianconera non si sa per quale motivo: probabilmente è quello che La Nazione ha compreso e che a Voi non vi torna.
Sinceramente, in un momento di serenità e dopo tanto stress accumulato, avremmo evitato di suscitare la benché minima polemica ma noi vogliamo sinceramente bene alla Robur.

tra i doveri professionali degli allenatori: dovere professionale, gran bella parola che riempie la bocca. I doveri ci sono per tutti e nel mondo del pallone quando in una realtà calcistica ognuno adempie al proprio è già un bel passo avanti perchè, come si dice, si rema tutti dalla stessa parte.
I calciatori e l'allenatore devono impegnarsi al massimo, la società deve essere presente e tutelarli, i tifosi devono sostenerli allo stadio, la stampa deve evitare, quando possibile, di sollevare polemiche sterili che possono solo turbare l'ambiente ma anzi deve cercare di portare entusiasmo e positività caricando di energia tutto il mondo dei tifosi.
Se invece si tratta di cose davvero importanti allora prima di pubblicare la notizia si deve essere certi della sua veridicità; meno che mai pubblicare notizie in cui si lasci libera interpretazione all'illazione.
Facciamo due esempi che la riguardano.
Se ci si professa tifosi oltre che giornalisti, delle volte bisogna dimostrarlo schierandosi a difesa della nostra Robur invece di calcare la mano più di altri come successo nella vicenda scommesse che vide coinvolto il Siena alcuni anni orsono.
Oppure alcuni anni fa, quando furono scoperte infiltrazioni mafiose tra le imprese che avevano preso in subappalto il rifacimento dello stadio, sul Corriere di Siena uscì un articolo dove l'accostamento mafia/presidente napoletano Paolo De Luca parve evidente.

ma "il troppo stroppia", si dice a Siena: ecco questa è l'unica cosa che condividiamo ma certamente non è Malesani il bersaglio delle nostre critiche.

Sinceramente non capiamo il suo livore verso il tecnico Malesani e se possiamo accettare con rassegnazione che nel suo giornale, unico in Italia, il calcio venga posto non nella prima pagina dello sport (certamente ognuno organizza i propri prodotti come meglio crede in maniera più che legittima) sicuramente non accettiamo che la ritrovata serenità della Robur, con una classifica che ancora ci concede qualche briciolo di speranza, venga messa in discussione da un articolo che sembra più una ripicchina, come si dice a Siena, che un vero articolo di giornale.

AVANTI ROBUR.........fino all'ultimo respiro!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Premesso che l'estensore dell'articolo non ha alcuna veste per parlare a nome dei tifosi ( lui che certamente tifoso della Robur non è) nè tantomeno decidere cosa li offende o non li offende, una cosa mi ha incuriosito:

"i giornalisti, senza i quali il circo del calcio non reggerebbe?"

Quali sarebbero i giornali che reggono il calcio: il suo? che usciti da Porta Camollia nessuno sa che esiste?

Strano prendersela così con un allenatore per un silenzio stampa quando gli allenatori del Siena sono sempre stati il suo bersaglio preferito.
Tutti si ricordano la sua polemica e le prese in giro per Beretta per i calzonici corti a Chievo.
Queste sono le sue regole? lui può offendere, criticare e meleggiare gli allenatori della Robur, ma gli allenatori della Robur non possono nemmeno stare in silenzio?
Ala Destra

Vomerone ha detto...

E' la solita storia che dura ormai da anni, la stampa locale, salvo rare eccezioni, ha spesso remato contro la Robur, in particolare il giornale in questione