
Questa è la nostra natura e questo spazio è nato nel febbraio 2007 proprio per dire cose che nessuno diceva perchè forse non era libero di dirle.
Quelli che vedete in foto sono tra i pochi che sicuramente TIFANO SIENA tra coloro che erano ieri presenti nell'imponente parterre riservato alle autorità ed addirittura presidiato da muscolosissimi bodigarde!
Altri sicuramente saranno stati con la sciarpina dell'Inter in tribuna nell'ultima partita di serie A, altri tiferanno squadre diverse e ad alcuni non gliene fregherà niente della Robur però erano lì, sotto il palco, a creare questa zona cuscinetto tra la squadra e chi la Robur la ama davvero ovvero noi Tifosi.
Zona che in verità è rimasta in molte sedie anche vuota ma probabilmente l'importante era crearlo questo filtro.
A tal proposito, dopo questa personale introduzione, ecco ciò che ha scritto un amico sulla presentazione di ieri e che m'è talmente piaciuto che mi sembrava meritasse la prima pagina del nostro blog:
Non credo che la presentazione di ieri sia stata un errore di inesperienza e che sia destinata a rientrare nei canoni più consueti:
In realtà si è trattato di una ufficializzazione, di un imprimatur formale e di un monito affinchè Siena capisse che qualcosa è cambiato:
Ognuno di noi ha sempre avuto un moto di orgoglio nel pensare alle radici passionali, spontanee, “anarchiche” rispetto alle convenzioni cittadine del tifo per la Robur, e magari ha guardato con sufficienza l’altra realtà sportiva senese, considerata la “squadra aziendale”, quella dell’apparato, quella dei pottoni in cerca di visibilità più che di passione.
Questa caratteristica è stata accentuata dall’arrivo del Presidente ( quello vero) De Luca, altrettanto spontaneo e istintivo, che certo avrebbe preferito avere sotto il palco il popolo della Robur e magari avrebbe volentieri messo dietro le transenne la Sienacheconta.
Ma una tale situazione controcorrente non poteva essere permessa più a lungo, così si è dapprima ricondotto all’ovile la Società e poi dare pubblica dimostrazione della avvenuta normalizzazione.
Dimostrazione avvenuta con il distacco fisico, invalicabile tra il parterre di autorità, rappresentanti della banca, palazzinari nostrani e non, politici, portaborse, presenzialisti, mangiatori di tartine, intellettuali autoproclamatisi tali, ed il popolo di Siena, i contradaioli, i rappresentanti dei club, i tifosi che macinano chilometri in trasferte spesso disagevoli, che preferiscono l’acqua ed il vento del Rastrello all’aria chiusa e viziata dei palazzetti e che guardano le partite in piedi perché le loro schiene sono abituate ad una stazione eretta e non a chinarsi di continuo in ripetuti “sissignore”.
Ma non ci avete fatto un dispetto a non invitarci, tanto noi alle tartine al caviale e allo champagnino si preferisce pane e prosciutto e un gotto di rosso, con rutto libero come noi siamo liberi.
E poi non importa, l’ A.C. Siena può cambiare, ma la bandiera non si cambia e non è tanto semplice cambiare i tifosi che non so fatti di pongo da plasmare con una semplice manipolazione.
Ala Destra
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