L'autista scese e si precipitò ad aprire la portiera: "a domani Dottò"
Il Presidente si avviò verso l'ingresso; si soffermò a controllare l'intonaco che cominciava a dare segni di usura “c'è bisogno di una tinteggiata" pensò il Presidente "in fondo sono quasi 10 anni che Poverucci me ha regalata in cambio di quel terreno demaniale a prezzo di favore dove ha costruito quella ventina di villette".
Entrò in casa e si buttò subito sul divano; era stata una giornata pesante, in mattinata aveva dovuto convincere il Presidente della Banca del Campidoglio a fare quelle fideiussioni per la Roma al posto di quelle false che quello stronzo della Covisoc aveva scoperto.
D'altra parte erano necessarie per spalmare in ulteriori 35 anni i debiti verso il fisco della squadra dell'amico Pensi.
Per convincere il Presidente aveva dovuto promettere che suo genero Massaro sarebbe rientrato in Federazione con tutti gli onori dopo la certa assoluzione nel processo per associazione per delinquere.
L'assoluzione era comunque sicura, lo aveva promesso il Ministro Catinella raggiunto telefonicamente a bordo dello yacht di quello scarpaio, pure lui indagato per associazione per delinquere.
Il Presidente dette una scorsa distratta ad alcuni giornali abbandonati sul tavolino.
In uno campeggiava la foto di un allenatore che dava un sonoro calcio in culo ad un collega.
"Stronzo" pensò il Presidente " questi gesti rovinano il mondo del calcio e gettano discredito sulla sua immagine".
Poi si ricordò che gli impegni giornalieri non erano finiti, si sedette alla scrivania e formò un numero al telefono.
"Pronto, Giovanna?"
"Ah, sei te Presidente? Potresti chiamarmi più tardi? Sono ad una festa da Ubriacatore".
"Che cazzo mi frega della festa? Qui siamo nella merda; stamani ho parlato con Mudroch e quegli altri delle televisioni. Sono incazzati neri. Che è questa storia che sono aumentati gli spettatori? Lo sai che gli italiani devono vedere il calcio alle tv a pagamento".
"Che ci posso fare io? Mi sono anche ringambata dopo aver promesso che avrei rivisto le regole imposte quest'inverno non appena se ne è presentata l'occasione".
"Storie, guarda qui, anche in quella città... come si chiama? Ah… Siena, più di 7.000 abbonamenti, qui ci tagliano i viveri a tutti".
"Guarda, lo sapevo, anche con il collega Topato abbiamo dato ordine di stringere i freni proprio in quella città: niente tamburi, megafoni, striscioni; per le bandiere si creano continui problemi, controlli ai documenti, niente bottiglie, panini, occhiali, dentiere.
Guarda che lì gli facciamo davvero girare i coglioni, mica come qui a Roma, dove Stringi ci tiene tutti per le palle e ci obbliga a consentirgli di tutto, dagli striscioni ai coltelli".
"Insomma, Giovanna, bisogna fare qualcosa, quei provincialotti devono smettere di andare allo stadio".
"Le abbiamo provate di tutte Presidente, Don Peppino gli ha anche cambiato nome allo stadio, glielo trasferirà in campagna, ma quelli niente, vanno alla partita, fanno tifo come niente fosse".
"Va bene, ci penso io Giovanna, ho qualche idea, buonanotte".
Formò un'altro numero, ma trovò occupato.
Buttò un'occhiata agli altri giornali : "Zebina squalificato per la fogata allo Steward" titolava il Gazzettino dello Sport.
"A vita lo doveva squalificare quel merdoso, queste sono le cose che fanno male al calcio" rifletté tra se il Presidente.
Finalmente il numero era libero.
"Pronto. sei te Montagna?...senti, hai già fatto le designazioni per domenica? Bene, allora guarda, al Siena gli devi mandare un arbitro di quelli... ci siamo capiti? Tipo quel Taglianebbia che l'anno scorso a Parma era quasi riuscito a buttarli in B".
"Ma Presidente, non sarà pericoloso? In fondo gliene abbiamo già fatte tante al Siena, io non vorrei correre rischi per quella milionata di euro che prendo e che è quanto ha preso Rossi in 5 mesi".
"Non ti preoccupare, te esegui e basta, al resto ci penso io, parlerò con i nostri amici giornalisti e in tv andranno solo le azioni del Napoli, poi alle moviole dimostreremo che è stato il Siena favorito e per finire l'amico De Allorentis rilascerà una intervista dove protesterà per l'arbitraggio sempre favorevole alle provinciali che non dovrebbero nemmeno stare in serie A, stai tranquillo, l'editoriale del Gazzettino per lunedì lo preparo subito io stesso".
Finalmente la giornata era terminata, una giornata faticosa e intensa come tutte le altre, il Presidente si piazzò comodo davanti alla TV, con un calcio buttò via le scarpe e appoggiò i piedi sul tavolino.
"Ah..il telegiornale....sentiamo un pò"
"Buonasera ai telespettatori… Sdegno per l'incivile comportamento dei tifosi che hanno fischiato l'inno francese...".
"Ecco, questi episodi porteranno alla fine del calcio; qui è in gioco la credibilità e la pulizia dello sport, questi scandali devono finire".
"Ora però vado a dormire... domani devo ricevere quel maledetto giudice sportivo che non si vuol convincere che De Grossi è un ragazzo corretto e lo vorrebbe squalificare... ma come si fa a avere queste pretese?".
Ala Dx
3 commenti:
ALA....a te Cecco ti fa una pippa!!!!! Meraviglioso. Grazie.
Tashunka
Semplicemente splendido...
chiantidoc
Bellissimo, compolimenti
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