
"È dalla prima giornata di campionato che vengo considerato in un certo modo e mi sono anche un po' rotto le palle. Vorrei riuscire a parlare direttamente alla gente, ma voi (i giornalisti, ndr) non mi aiutate". E ancora: "Si sapeva dall'inizio che questo sarebbe stato un campionato di sofferenza, se qualcuno pensava di essere in Champions League forse ha visto cose che non doveva vedere".
Cerchiamo di chiarire un po' le cose.
Lei, Mister Mandorlini, si dichiara seccato del modo in cui è stato considerato fin dall'inizio del campionato.
Ma cosa si aspettava, scusi? E' stato chiamato ad allenare una squadra di serie A con un curriculum tutt'altro che rassicurante per noi tifosi. Sebbene infatti avesse vinto un campionato di serie B, la sua esperienza nella massima serie parla solamente di un esonero dopo 17 giornate, in una squadra che poi è retrocessa.
L'anno scorso allenava una compagine di C1. Credo che un po' di scetticismo nel pubblico sia più che legittimo.
Tutto l'ambiente sarebbe stato comunque ben lieto di vedersi smentito (e rassicurato) dai risultati provenienti dal campo. Una buona parte della tifoseria infatti, dopo le partite in cui il Siena si è ben comportato ANCHE SENZA OTTENERE LA VITTORIA (Roma, Torino), ha apertamente elogiato il Suo lavoro e la Sua duttilità nel modificare quelle scelte tattiche che sembravano non funzionare.
Questo perché alla fine si può parlare quanto si vuole ma è il campo che determina se si è ben lavorato o meno, e la fiducia, il giudizio positivo del pubblico, si guadagnano solo così, conseguendo i giusti risultati sportivi.
Il campo, purtroppo, dice che il Siena è terz'ultimo, con 7 punti su nove partite giocate, con una sola vittoria all'attivo, reduce da una partita giocata contro una squadra mediocre che tuttavia non siamo riusciti a battere.
Vede, caro Mister Mandorlini, anche noi ci siamo rotti le palle: di non vincere mai una partita in casa ad esempio (quest'anno nemmeno in trasferta), di vedere il Siena giocare con poche idee, con alcuni giocatori impiegati a nostro parere fuori ruolo e altri messi inspiegabilmente da parte.
Ci siamo rotti le palle di campagne acquisti che partono con delle promesse che poi non vengono mantenute (la famosa "punta di peso" il cui acquisto è stato dichiarato dai primi di luglio).
Ci siamo rotti le palle di non vedere, dopo 5 anni di serie A, quel saltino di qualità che ci consentirebbe di ottenere una salvezza un po' più tranquilla (nessuno si è mai sognato di pensare a coppe europee).
Ci siamo rotti le palle di non vedere la Robur giocare come dovrebbe una squadra che milita in serie A da 5 anni.
I fischi di domenica sono scaturiti più che altro da questo malumore, dalla presa di coscienza che anche quest'anno il Siena dovrà fare il solito campionato di passione, con la differenza che è partito molto peggio che negli anni passati.
Lei sostiene di volerci "educare" per farci comprendere la realtà di una società in fase di rinnovamento, per farci capire quali sono i problemi che Lei deve affrontare.
Guardi, noi ne siamo abbastanza consapevoli, così come abbiamo ben presente che il Siena in serie A è destinato a soffrire, ma sappiamo anche valutare quando si è lavorato bene o meno. Abbiamo il diritto, come tifosi e come pubblico pagante, di esprimere le nostre opinioni, ovviamente in modo civile e comunque sempre disponibili al confronto e a cambiare idea.
Perché a noi interessa una cosa sola, il bene del Siena, che per noi, al momento, coincide con la permanenza in serie A.
Detto questo noi siamo stati e staremo sempre vicini alla squadra perché è la nostra passione e perché il nostro ruolo di tifosi ce lo impone, ma ci aspettiamo qualcosa di più DA TUTTI.
Speriamo che inizi a venire da stasera e mi creda se le dico, in tutta franchezza, che spero vivamente che le cose in futuro vadano in modo tale che Andrea Mandorlini possa essere ricordato come uno dei più grandi allenatori che il Siena ha mai avuto.
Saremmo tutti più contenti...
Vomerone
1 commento:
Non condivido la vostra riflessione. Non è Mandorlini il problema, ma la rosa. E siccome voi di calcio non ci capite una sega (lo dimostra questo vostro commento e tutte le volte che avete fatto una critica) invece di allenatori che fanno creare 15 azioni da gol a gara (compresi Simoni, Beretta e soprattutto De Canio, guarda caso tutti criticati) vi ci vuole davvero uno come Nedo Sonetti... In questa città non c'è cultura di calcio, quello vero, quello d'élite. Scusate.
Ps: Complimenti alle pagelle della Nazione. Ma chi le fa, sa cosa è il calcio???
Luca T.
Posta un commento