lunedì 5 novembre 2007

La pazienza blucerchiata

Da quando il Siena è arrivato nel mondo dei professionisti, una tifoseria mi è sempre rimasta impressa per il suo calore e tifo incessante anche fuori casa.
Parlo dei tifosi della Sampdoria.
Mercoledì ne hanno buscate sodo in casa, e oggi ho "pescato" un articolo di un sampdoriano. Leggendolo mi è rimasto impresso un passaggio che vado a riportare e che, caso mai ce ne fosse bisogno, la dice tutta sui tifosi blucerchiati.
Un insulto per la Gradinata Sud, meravigliosa nell’accanimento del sostegno: più i milanisti tagliavano in due la difesa blucerchiata – il temuto mattatoio si è verificato – più la voce dei tifosi blucerchiati saliva di tono, a dimostrazione che la sconfitta non esiste, può essere creata da un morbo contratto nella dissolutezza della propria arroganza, ma non può fermare il calore di chi si sobbarca tutto, e di più, a prescindere dagli accadimenti. “Noi non vi lasceremo mai, saremo sempre insieme a voi...”, urlato a squarciagola: sopporti sbadataggini difensive al limite del ridicolo da mesi, eppure applaudi senza remore l’incursione offensiva del maggiore protagonista di queste lacune, nella speranza che il tuo perdono possa dargli la forza di riscattarsi. Ma quando, poi, lo vedi marcare Gilardino, con la pressapochezza e la mancanza di grinta di un impiegato alla partitella del mercoledì sera al campetto di San Bernardino, ti sale il sangue al cervello e ti chiedi cosa hai fatto di male per sopportare ancora Sala al centro della tua difesa. Ma continui a cantare. Sempre di più e con maggior forza. Ti chiedi perché il tuo allenatore, quello che hai sostenuto sin dall’inizio per la sua semplicità e le sue idee innovative, si dimostri improvvisamente più testardo, cocciuto ed arrogante del suo predecessore. Eppure continui a cantare. Sempre più convinto.

Franz

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