giovedì 9 ottobre 2008

Grazie Stefano!

"Vorrei alzarmi e correre con voi, ma non posso. Vorrei urlare con voi canti di gioia, ma non posso. Vorrei che questo fosse un sogno dal quale svegliarmi felice, ma non lo è. Vorrei che la mia vita riprendesse da dove si è fermata. Grazie a tutti."
Questa è una frase pronunciata da Gianluca Signorini il 24 maggio 2001 di fronte ai suoi Tifosi Genoani nella serata organizzata in suo onore per raccogliere fondi destinati alla ricerca sulla SLA. In quella occasione lo stadio Luigi Ferraris si riempì all'inverosimile per onorare il Capitano ed il suo ingresso in campo fu toccante con Signorini che, come tutto lo stadio, non poté trattenere le lacrime.
Ieri sera sembrava di rivivere le stesse emozioni; alla fine della partita Stefano Borgonovo, ricoperto di stendardi della Fiorentina, è andato a salutare la sua Curva facendosi fotografare con i suoi tifosi alle spalle come fosse una foto di famiglia.
Si è recato da loro spinto da Roberto Baggio; ancora insieme sotto quella curva come 20 anni fa; con quel compagno ed amico con il quale misero a segno 29 reti.
Ieri come allora la curva ha sprigionato tutto il suo calore per abbracciare idealmente un loro amico e per omaggiare una grande persona.
Credo che proprio in quel gesto compiuto da Gianluca Signorini; nel coraggio di presentarsi di fronte al suo pubblico non più in maglietta e pantaloncini con la fascia di capitano al braccio ma in ben altra situazione, Stefano Borgonovo abbia trovato la forza ed uno stimolo in più per fare ciò che ha fatto.
Bisogna essere un grande Uomo per avere la forza di mostrarsi a chi ti ricorda diversamente e che oltre ad una grande ammirazione per il coraggio è naturale che provi anche un po' di compassione.
E bisogna essere ancora più grandi per farlo con la consapevolezza che per quanto la ricerca possa fare non ti potrà restituire la vita che avevi prima.
Forse però la ricerca potrà evitare che in futuro altri debbano subire le conseguenze di questa stronza della SLA.
Sembra che da alcuni calciatori sia partita la proposta di utilizzare una percentuale dei loro guadagni per finanziare gli studi su questa malattia e ciò, come tutto il resto, rimarrà un merito di coloro che hanno sensibilizzato la gente come hanno fatto con grande coraggio prima Gianluca Signorini e ieri sera Stefano Borgonovo.
Grazie per quanto ci avete insegnato e complimenti al pubblico fiorentino che ha dimostrato un grande spessore morale con la loro presenza così massiccia e calorosa.

TDF

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho già lasciato un commento sull'altro articolo, ma vedendo un ragazzo come Borgonovo, come era Signorini, come era Lombardi o come era il nostro Benincasa, non riesco a soffermarmi sull'emozione e mi chiedo perchè?
Perchè tra ragazzi sani, con un fisico ben oltre la media, controllati ed allenati, che dovrebbero rappresentare l'emblema della salute, questa malattia incide 5 volte di più rispetto a noi comuni mortali abituati a bere, fumare, mangiare grassi e farsi gli esami del sangue 2 volte nella vita? Perchè? Cosa può scatenare tutto questo?
Perchè i suoi ex compagni non dicono quali terapie lecite (o illecite) hanno seguito (o sono stati costretti a seguire) per fare attività sportiva a livello professionistico.
Io sono cresciuto nell'illusione che lo sport facesse bene alla salute; poi ho visto che in tanti per fare sport si fanno del male. Consapevolmente o inconsapevolmente, purtroppo a tutti i livelli.
Io sono fatto male, ma non riuscirò a comprendere queste manifestazioni fino a quando quelli che ci partecipano e che sanno (perchè erano con lui) non avranno detto perchè.
Fino ad allora, perdonatemi la ferocia, ma è il solito circo.

Rambotti

Anonimo ha detto...

Si Rambo..effettivamente sei stato un pò..feroce!, ma la comprensione della manifestazione non deve essere paragonata all'omertà di chi sa e non dice.
Se non c'erano queste manifestazioni, probabilmente il fenomeno SLA era contenuto in recinti piu' stretti fino a chissà quando. Un po' come quanto è successo con l'AIDS: negli anni 70/80 era una malattia che già faceva le sue vittiome in America, ma da noi si è saputo con 10 anni di ritardo, e con ritardo c'abbiamo messo le mani.

No Rambo, io credo che il marcio non sia rappresentato dalla manifestazione in sè, che puo' anche essere una vetrina per taluni personaggi, ma piuttosto è da ricercarsi nell'egoismo della società di oggi dove la parola solidarietà fa a cazzotti con le parole potere e ricchezza, dove per interessi personali, certi personaggi non hanno scrupoli di "utilizzare" l'atleta con il miraggio della notorietà.

Franz

Anonimo ha detto...

Caro Franz; c'è del vero in quello che dici, solo che per quello che vedo io queste manifestazioni servono solo a lavarsi le coscienza.
Viviamo in una società dove per vivere al passo con i tempi devi reintegrare con sostanze sintetizzate, da 10 anni a questa parte le farmacie sono piene di integratori di vitamine, creatina, maltodestrine e seghe varie. Sono nati negozi dove gli "sportivi" possono acquistare prodotti sintetizzati, liofilizzati che servono per aumentare le prestazioni. Per le prestazioni sessuali poi, anche per quelle c'è la pasticca.
Per fare sport a livello professionistico ci vuole una farmacia ambulante.
E poi .... poi ci indignamo per l'insorgere di malattie come questa.
Io i conti sono abituato a farli solo con la mia coscienza e non mi riesce più a lavarla in un contesto come quello. Le disillusioni, in tutti i campi sono state troppe.
Sono eventi mediatici che fino ad oggi non hanno cambiato niente. Alzano i riflettori su un problema per pochi giorni, poi si torna la tran tran di tutti i giorni, con le solite medicine, i soliti integratori e con sempre più disastrose conseguenze.
Almeno a questo è facile non allinearsi e io non mi ci allineo.

Rambotti

Anonimo ha detto...

Davvero un bell'articolo Totò.
I miei più sinceri complimenti.

Jong