martedì 7 ottobre 2008

Zapping bianconero

Dopo una partita come quella contro la squadra daaaaaacapitale il cuore è colmo di gioia; ci sono tantissime cose da dire saltando di palo in frasca come si dice a Siena ed allora proverò a racchiuderle tutte in questo articolo.
Purtroppo devo partire con qualcosa di poco allegro parlando dell'ultimo saluto che i Fedelissimi hanno dato a Gianni Benincasa proprio da quei gradoni dove sono cresciuti insieme.
Prima della partita il Capitano bianconero Simone Vergassola ha deposto un mazzo di fiori ai piedi della gradinata per ricordare questo tifoso bianconero portato via dalla malattia più stronza di questo secolo.
Questa stronza come Stefano Borgonovo chiama la SLA.
Anche lui è ammalato di SLA e proprio per raccogliere fondi per la ricerca domani sera (8/10/2008) a Firenze verrà disputata una amichevole a cui parteciperanno tanti campioni tra cui Roby Baggio.
La sclerosi laterale amiotrofica, chiamata SLA o anche morbo di Lou Gehrig dal nome del giocatore statunitense di baseball che fu la prima vittima accertata di questa patologia, è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso che recentemente ha già portato via alcuni ex calciatori come Gianluca Signorini, indimenticato capitano del Grifone Rossoblu, ed anche Adriano Lombardi che dopo i trascorsi calcistici nell'Avellino e non solo fu anche allenatore della Robur.
Se qualcuno volesse contribuire alla ricerca nell'articolo dei Fedelissimi è riportato un conto corrente al quale destinare le eventuali offerte:

Banca Cras Credito Cooperativo - Sovicille
c/c 26410 intestato a AISLA Onlus sezione area Toscana
Iban IT62J0888514200000000026410


Ora è dura tornare a parlare di calcio ma questo sport così seguito può anche fare da traino a cose ben più importanti come succederà domani sera ed allora viva questo tipo di calcio che non si scorda dei suoi campioni.

Tornando alla Robur sono molto sollevato perchè domenica ho visto una squadra che, oltre al risultato di prestigio, si è disposta in campo con lo spirito necessario per salvarsi.
Ho visto e continuo a vedere anche giocatori che secondo me sono di livello assoluto nel loro ruolo come Daniele Portanova ma il Mister Lippi forse vede solo i giocatori di certe squadre come viene dimostrato dalla convocazione di Gamberini e Bonera, solo tre anni più giovani ma certamente non più bravi del nostro Danielone.
Ho visto anche una bella Curva Robur e questo è un bel segnale.
Sinceramente dopo una vittoria come questa mi aspettavo che TUTTA la squadra venisse a salutarci sotto la curva ma invece solo 6 o 7 giocatori hanno condiviso con noi quell'ovazione finale per una partita disputata splendidamente ed allora il mio invito è a venire tutti quanti a prendere il giusto tributo alla prossima occasione.
In fatto di saluti come non notare l'immensa classe dei giallorossi i quali si sono infilati subito negli spogliatoi senza salutare la terna arbitrale e gli avversari tranne Spalletti.
D'altronde loro sono daaaaaacapitale e quando perdono ci restan male.
E ci restano male anche quei "simpatici" tifosi che si portano dietro; nel secondo tempo non si sono mai sentiti.........che tristezza!
Le cose più di rilievo i "turisti" giallorossi l'hanno fatte al di fuori dello stadio chiaramente e nonostante alcuni rischi anche stavolta è andata bene diciamo.
Eppure Siena è accedibile solo attraverso alcune entrate; bastava mettersi a questi ingressi ed impedire che certi personaggi entrassero in centro mettendo a rischio l'incolumità di persone normali.
Bastava indirizzarli verso l'apposito parcheggio ospiti così alla fine della partita nessuno di loro avrebbe dovuto fare gli stessi percorsi dei senesi per raggiungere la macchina.
I delinquenti vanno trattati da delinquenti proprio per rispettare chi invece si comporta civilmente come i tifosi della Robur.
Ma lasciamo perdere coloro che hanno lasciato il Rastrello a capo ciondoloni e parliamo dei molti tifosi bianconeri che, una volta arrivati a casa, con il Roburrone vittorioso hanno fatto scattare l'operazione Telecomando impazzito.
Io purtroppo mi sono perso 90° minuto ed allora non è restato che aspettare la Domenica Sportiva.
Sinceramente dopo aver visto il servizio che è andato in onda più presto del solito sono rimasto un pò meravigliato perchè mi sembrava mancasse qualcosa soprattutto tra le azioni offensive del Siena.
Sembrava che dopo un primo tempo dominato dalla Roma il Siena avesse trovato questo goal per puro caso quando invece la partita l'abbiamo condotta noi e solo alcuni passaggi sbagliati di un niente ci avevano impedito di andare in vantaggio prima.
Poi viene dato risalto al non fallo di Mexes ma si omettono le immagini dei falli precedenti, entrambi da sanzionare con un giallo, per i quali invece aveva avuto solo una ammonizione.
Insomma si stravolge un pò la realtà e per quanto mi sforzi a ripensare alla partita rimango convinto che il mio Roburrone abbia trionfato con pieno merito così dopo aver sentito un paio di "perle" da parte di quei cervelli che popolano Controcampo con ancora la bocca dolce per la vittoria della mia Robur mi addormento come un cittino nel divano pensando al goal di Frick.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche io ho avuto le stesse impressioni, ma bisogna farci il callo, ormai è così.
L'importante è che la Robur vinca, così servizio o non servizio li possiamo andare allegramente nel centopelli.

Anonimo ha detto...

Complimenti al giornalista.
Un solo appunto, ma non a chi ha scritto l'articolo.
L'Italia è il paese della carità e delle raccolte di fondi. Scusate, non sono insensibile, ma io non sopporto più le sfilate di vip in queste occasioni. Due minuti di costernazione e si assicurano la notorietà per tutto l'anno successivo. Oh ma lo fanno a gratis eh .....
Io credo che malattie come queste che colpiscono persone ancora giovani ed in particolare colpiscono con un incidenza di 5 volte ad una chi ha svolto attività sportiva a livello professionistico rispetto alla normale popolazione andrebbero trattate con maggiore attenzione e rispetto.
Invece di giocare, gli amici di Borgonovo farebbero meglio a parlare. Per rendere giustizia a lui, a chi è morto, a se stessi e magari per cercar di salvare quelli che oggi stanno facendo quello che hanno fatto loro.

Rambotti