
Probabilmente perché, indotti dalle parole del nuovo Presidente Mezzaroma durante la conferenza stampa del 15 gennaio, ci aspettavamo molto, forse troppo.
Mezzaroma, forse nel tentativo di ottenere da subito il consenso della piazza e di ricreare un po' di entusiasmo, si è sbilanciato un po' troppo lasciando intendere di poter ottenere risultati tutt'altro che facili da conseguire; per usare un detto popolare, "ha fatto i conti senza l'oste", rappresentato in questo caso dal difficile e oscuro mondo del calciomercato, regolato da personaggi - giocatori, procuratori, presidenti, direttori sportivi - che tirano a fare il proprio interesse e cercano di "fregare" i concorrenti senza mezze misure. Della serie Mors tua vita mea.
Personalmente non mi sento di crocifiggere il Presidente per questo motivo, di attenuanti ne ha e molte: l'inesperienza, i pochi giorni a disposizione, la penosa condizione di classifica del Siena tutt'altro che appetibile per i giocatori (a nessuno fa piacere annoverare nel proprio curriculum una retrocessione), forse anche una certa politica di isolamento portata avanti dai suoi predecessori che ha messo il Siena fuori dai giochi; certo che l'etichetta di "squadra già retrocessa" messaci addosso un po' da tutti non ha aiutato.
Comunque qualcosa è stato fatto, proviamo a vedere a mente fredda, passata l'arrabbiatura iniziale, se questi nuovi acquisti - e le cessioni - possono rinforzare o meno la nostra Robur.
DIFESA: E' il reparto dove è avvenuto il grosso dei movimenti: sono arrivati i centrali Cribari, Pratali, Odibe e il terzino destro Malagò. E' invece partito verso Torino sponda granata il terzino sinistro Garofalo, quasi mai impiegato da nessuno dei tre allenatori che hanno occupato la panchina della Robur.
Era in effetti il reparto maggiormente sotto accusa. Le amnesie difensive nel girone di andata si sono sprecate e ci sono costate punti preziosi, sopratutto nei finali di gara, quando di fronte all'assalto degli avversari, la nostra difesa ha mostrato una scarsissisima tenuta ed è stata spesso trafitta.
Cribari e Pratali sono giocatori con una certa esperienza in A, hanno già giocato insieme nell'Empoli per due anni e sono già stati allenati da mister Malesani, per cui non dovrebbero faticare più di tanto a integrarsi nel gioco dei bianconeri e a raggiungere un sufficiente livello di affidabilità. Oltre all'esperienza potrebbero portare anche un po' di fisicità sopratutto nel gioco aereo, che ci ha colto molte volte inadeguati nella stazza e nella capacità di marcare l'uomo. Insomma, non saranno dei fenomeni ma hanno i requisiti per colmare alcune delle lacune della retroguardia bianconera.
Malagò va a coprire un altro vuoto del Siena targato Gerolin, quello del terzino destro. Tutti avevamo evidenziato la mancata sostituzione di Zuniga come uno dei punti deboli della difesa e il campo ci ha dato ragione. Gerolin ha spacciato Rosi come terzino destro ma il ragazzo in realtà aveva praticamente sempre giocato esterno alto e i suoi limiti in fase difensiva si sono visti tutti. La presenza di Malagò permette anche delle alternative tattiche, spostando Rosi più avanti a dare maggior spinta sulla fascia, e a dare una mano in copertura, dove abbiamo visto che Reginaldo si distrae troppo facilmente.
Su Odibe possiamo dire poco, si allena con il Siena da un paio di anni, sappiamo che piaceva anche a Giampaolo, vedremo se Malesani confermerà le impressione del collega.
CENTROCAMPO: un movimento in uscita e uno in entrata. Parte Genevier e arriva il greco Tziolis, giocatore fortemente voluto dal mister che lo ha già allenato in Grecia. Porterà centimetri, "cattiveria" e fisicità in un centrocampo troppo "leggero". I filmati su Youtube che lo ritraggono mostrano anche un bel tiro da fuori, vediamo quanto impiegherà ad adeguarsi al gioco italiano. Il giocatore è arrivato a titolo definitivo, quindi rappresenta anche un investimento per il futuro.
ATTACCO: la nota dolente, quella che forse ha decretato il giudizio negativo sull'operato della società. Non è arrivato nessuno ed è partito Paolucci, giocatore caratterialmente difficile ma con indubbie qualità tecniche. Durante la trasmissione "E' Storia" in onda su Canale 3 mister Malesani, intervenuto come ospite, ha spiegato che è stato il giocatore a voler andare via e che sarebbe rimasto controvoglia.
Secondo me il Siena ha bisogno di giocatori che entrano in campo con il massimo della convinzione, se Paolucci non era in quest'ordine di idee bene si è fatto a darlo via, certo però che un "crognolo" alla Corradi lì davanti avrebbe fatto comodo e avrebbe forse modificato il giudizio della piazza. Intanto è tornato Ghezzal che, se ritrova la forma dello scorso anno, può tornare davvero utile. Bisogna vedere sella sua involuzione di quest'anno è dovuta al "caotico" impiego che ne faceva Giampaolo (prevalentemente come trequartista) o se invece nello scorso campionato ha giocato oltre le proprie possibilità beneficiando di una squadra notevolmente più forte. Il reparto comunque, visto che è stato ceduto un giocatore forte e non è stato sostituito si è inevitabilmente indebolito. Una piccola considerazione: mi sarei stufato di sentire che una mancata cessione viene fatta passare come "il miglior acquisto fatto". Questa a casa mia si chiama "aria fritta", se un giocatore gioca già nel Siena NON E' UN ACQUISTO. Lo diventa in prospettiva futura se gli rinnovi il contratto ma questo per ora è un discorso prematuro.
Concludendo, io sono dell'opinione che il mercato è buono quando si contenta l'allenatore e Malesani, tenendo conto della difficoltà della situazione, è apparso soddisfatto dei rinforzi. Adesso il verdetto tocca al campo il nuovo Siena è chiamato già da domenica a vincere una finale con la Sampdoria. Se vi riuscirà potremo guardare con meno pessimismo al futuro e con meno severità all'operato di Mezzaroma che sono convinto ce l'ha messa tutta per portare in bianconero giocatori validi.
Aspettiamo a questo punto di vedere DAVVERO una programmazione, un progetto, parola usata con troppa facilità da chi lo ha preceduto, che sia mirato a mantenere o, in caso di malaugurata retrocessione, a riportare il Siena nel palcoscenico più prestigioso del calcio italiano. Per farlo servono sicuramente un'organizzazione societaria valida e con uomini d'esperienza; Mezzaroma si è sbilanciato anche su questo fronte, non ha fatto nomi ma li ha lasciati intendere, questa volta però ha tutto il tempo necessario per mantenere le promesse fatte.
Moggi in una recente intervista lo ha definito "il nuovo De Luca"; effettivamente anche l'ingegnere all'inizio ebbe un inizio difficoltoso. Noi speriamo che Mezzaroma riesca davvero a ricalcare le orme di De Luca ottenendo, oltre ai successi sportivi, anche quel legame, quell'unità d'intenti con la piazza, che rappresentano ingredienti indispensabili per il successo calcistico di una realtà piccola come la nostra, ingredienti che Stronati & C. non hanno mai utilizzato.
Vomerone
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